mercoledì 5 dicembre 2012

In un certo senso persistevi
stretto nella linea laterale
fianco del mio fianco
intelaiatura magistrale
aderente a me più di me stessa,
a sillabare corollari
in catene di enunciati
moltiplicando in esperienza
l'unità e l'apparenza.

lunedì 3 dicembre 2012

È nell'ombra mia che mi ritrovo
in quel contorno che fa il verso alla figura
in quell'umana proiezione di natura
lei, compagna assai fedele di avventura
cresciuta insieme alla mia altezza
mi induce al gioco, non alla leggerezza.

domenica 25 novembre 2012

Una cosa sola ti chiedo:
di' le cose come stanno
non lasciarmi interpretare
ché a tradurre un'emozione
ho visto gente morire.

sabato 10 novembre 2012

Alice 2012

Nel mio mondo ideale
mi incollo addosso pezzi di sogni
con la saliva delle stelle.
Un grosso coniglio nero
se la ride alle mie spalle.
Io sorrido
e sbuccio gocce di infinito,
al carotene.
La scatola è grande
e il puzzle mi sta riuscendo.

domenica 4 novembre 2012

Li ho visti, sai? Camminavano
insieme, fianco a fianco
si scambiavano la pelle e il nome
complici ed eterni, il cielo andava loro vicino
il tempo di un inchino. Nei loro sguardi
niente più attese, nessun tormento:
l'una era speranza, l'altro accadimento.

giovedì 21 giugno 2012

Via Duomo



Tra i vicoli della Città Vecchia - Taranto - Foto di Paola Mancinelli



Vieni, passeggiamo un po' tra i vicoli, stasera.
C'è un'aria così dolce.
Sa di panni stesi ad asciugare,
di lenzuola di lino, intente a sventolare
come vele inquiete al vento fresco di maestrale.
Sa di chiacchiere familiari
di risate dialettali
e delle nostre promesse,
appena sussurrate.

Vedi, laggiù, seduta su quella vecchia sedia in legno?
La signora dei centrini,
intreccia fili all'uncinetto,
fa presine arcobaleno.
Accanto a lei, il suo compagno: la faccia cotta dal sole,
tra le labbra serra un sigaro.
Nella bocca, pochi denti
sparsi un po' a casaccio,
ma non ci nega un sorriso
e noi lo stesso, grati, ricambiamo.

All'improvviso, ci sfreccia addosso
un treno di ragazzi: pantaloncini e gambe snelle
un pallone in braccio, la gioia stampata sulla faccia
e grida di entusiasmo, dal basso,
che si confondono con quelle delle rondini, là, in alto.
Per le strade, odore di carne alla brace
birre ghiacciate
tra parole spese senza risparmio
e tante pacche sulle spalle
facce allegre, contagiose.
Ecco, guarda, la Cattedrale! Com'è bella!
E il campanile, come si staglia imperioso,
sacro obelisco puntato verso il cielo estivo.

Ovunque, il mare.

La sua cornice salmastra racchiude
il porto, il Molo di Sant'Eligio,
la Marina: con le sue barche che paiono
giocattoli nell'ampia vasca di un bambino
tanto che le potresti soffiar via, da lontano.
Al tramonto la luce infuoca le vele, le ferisce
colora la facciata del Castello Aragonese.
Alcuni pescatori, dalle mani grandi, esperte, sapienti
disegnano bianche scie sull'orlo lucido del Mar Grande
e si dirigono verso la discesa Vasto,
tra i colori accesi dei pescherecci.

Vieni, ora, sediamoci.
Prendo un cartoccio di gamberi freschi, lì alla cozzeria.
Guarda, c'è una panchina in ferro battuto, proprio di fronte al mare.
Si vede anche il Ponte Punta Penna
e un'ammiraglia, imponente sentinella marittima
saluta quel timido spicchio di luna, apparso in quest'istante
e c'è ancora tanta luce intorno!
Davvero la felicità somiglia a questo,
e per aggiungere un'ennesima magia
ecco che mi guardi, dolcemente,
e mi sposti i capelli dal viso.
Avvicinandoti all'orecchio, mi sussurri: "Quanto sei bella, amore mio!".
E a me non resta che mostrarti queste labbra
e regalarti il mio sorriso migliore
perchè entrambi sappiamo
che adesso,
non sono più necessarie
le parole.



Guardando il Mar Piccolo - Foto di Paola Mancinelli

mercoledì 6 giugno 2012

Schegge


Me le ricordo, sai
quelle tue mezze verità
tagliate sottili
a filo di cuore,
servite fredde
su un letto di promesse.
Il sereno è alle porte,
mi dicevi,
gli dovremo aprire
prima o poi.
Da allora
non ho sentito bussare,
neanche una volta.
Il legno della porta è ancora intatto.
Le tue dita distratte,
il mio tormento.
Domando.
Attendo.
Le tue mani
sanno anche fare male,
quando non ci sono.